Film di Chiara Bellosi (2022).
Benedetta ha 15 anni, ha una passione per il make-up ed è sovrappeso. La sua vita trascorre monotona e infelice, in mezzo a una famiglia chiassosa, con la madre che un tempo voleva diventare una ballerina e adesso fa la casalinga. Un giorno montano un luna-park nel prato di fronte a casa e Benedetta conosce Amanda, che lavora lì e gestisce una giostra, un calcinculo. Per Benedetta, Amanda sarà l'invito ad aprirsi a una vita a cui fino ad allora credeva di non meritare l'accesso…
Questa storia è una fiaba. Ovvero: del giocare con la realtà. Quando ero piccola mi raccontavano le storie e c’era una differenza tra fiaba e favola. Così per me la favola è sempre rimasta qualcosa di un po’ triste e asciutto e barboso, con la sua morale inesorabile in chiusura. La fiaba invece è come un universo che si espande e raccoglie tutto quello che trova per strada: oggetti insensati, personaggi strambi, posti pieni di fascino ma sempre un po’ inquietanti. La fiaba tiene tutto insieme e racconta, non spiega, no, non spiega proprio niente. È una scoperta continua e alla fine nessuno ti dice cosa hai scoperto, lo sai solo tu. Quando ho letto Calcinculo, il primo modo di vederlo è stato questo: una fiaba nera come il fitto della foresta, ma col sentiero seminato di paillettes.
Chiara Bellosi
Nell'ambito del XXV. Festival Cinema! Italia! (a Stoccarda): >>>