Referente: Antonio Zoppetti.
Nel corso dei secoli, l‘italiano si è diffuso come lingua della cultura. Oggi la scienza richiede l‘uso di altre lingue, in particolare l‘inglese. Mentre gli anglicismi si moltiplicano nei linguaggi di settore, e non solo in quelli, il rischio è che l‘italiano diventi un dialetto di un mondo che pensa e parla in inglese e che si spezzi la continuità storica che ci permette ancora oggi di leggere e comprendere gli autori trecenteschi come Dante. Una riflessione su questa nuova diglossia che fa dell‘inglese la lingua internazionale di maggior prestigio, e su quanto ciò ci convenga davvero.
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